sabato 28 dicembre 2013

 
CALENDARIO DEI SANTI
MESE DI GENNAIO

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1º gennaio: Maria Santissima Madre di Dio 
2 gennaio: santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno - Memoria
3 gennaio: Santissimo Nome di Gesù
4 gennaio: sant'Elisabetta Anna Bayley Seton (vedova)
5 gennaio: san Giovanni Nepomuceno (vescovo)
6 gennaio: Epifania - e Magi Gaspare, Melchiorre, Baldassarre
7 gennaio: san Raimondo di Peñafort - Memoria
8 gennaio: san Severino abate monaco del V secolo)
9 gennaio: san Marcellino (vescovo di Ancona del V secolo)
10 gennaio: sant'Aldo eremita; William Laud; sant'Odilone
11 gennaio: sant'Igino (papa del II secolo); san Teodosio il Cenobiarca
12 gennaio: Bernardo da Corleone e Aelredo di Rievaulx
13 gennaio: sant'Ilario di Poitiers (vescovo del IV secolo) - Memoria
14 gennaio: san Felice di Nola (confessore e martire)
15 gennaio: San Mauro, San Diego e san Macario il Vecchio
16 gennaio: San Marcello (papa del IV secolo)
17 gennaio: sant'Antonio abate, san Sulpicio
18 gennaio: Santa Margherita d'Ungheria (principessa)
19 gennaio: Santi Mario, Marta, Audiface e Abaco (martiri)
20 gennaio: San Fabiano (papa, III secolo), San Sebastiano (martire)
21 gennaio: Sant'Agnese (vergine e martire) - Memoria
22 gennaio: Santi Vincenzo (diacono e martire), Anastasio (martire)
23 gennaio: Sant'Emerenziana (vergine e martire), Santa Messalina,
24 gennaio: San Francesco di Sales (vescovo del XVII secolo)
25 gennaio: Converzione di Paolo - Santi Gioentino e Massimino
26 gennaio: Santi Timoteo e Tito - Memoria; San Policarpo
27 gennaio: Sant'Angela Merici - Memoria
28 gennaio: San Tommaso d'Aquino (dottore della Chiesa)
29 gennaio: San Valerio; San Costanzo: San Gildas e San Sulpicio
30 gennaio: Santa Martina, Santa Giacinta Marescotti
31 gennaio: San Giovanni Bosco - Memoria,
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EPIFANIA DEL SIGNORE.
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L'Epifania (anche detta Epifania del Signore) è una festa cristiana celebrata il 6 gennaio (cioè dodici giorni dopo il Natale). Nei Paesi in cui non è festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l'8 gennaio. L'Epifania è considerata dalla Chiesa una delle massime solennità celebrate, assieme alla Pasqua, il Natale, la Pentecoste e l'Ascensione. È festa di precetto.
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Il termine "epifania" deriva dal greco antico, verbo ἐπιφαίνω, epifàino (che significa "mi rendo manifesto") e dal discendente sostantivo femminile ἐπιφάνεια, epifàneia (che può significare manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina). In San Giovanni Crisostomo Έπιφάνια assume la valenza ulteriore di "Natività di Cristo".
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Cenni storici.

Il termine ἐπιφάνεια veniva utilizzato dai greci per indicare l'azione o la manifestazione di una divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc.).
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Nel III secolo i cristiani iniziarono a commemorare, con il termine Epifania, le manifestazioni divine (come i miracoli, i segni, le visioni, ecc.) di Gesù. In particolare, tra queste manifestazioni si annoverano: l'adorazione da parte dei Re Magi, il battesimo di Gesù ed il primo miracolo avvenuto a Cana. Oggi con questo termine si intende invece la prima manifestazione pubblica della divinità, con la visita dei Re Magi (sacerdoti astronomi Persiani) al bambinello Gesù.
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Nel mondo ortodosso, alcuni usano il termine Epifania per indicare la festa che cade sempre il 6 gennaio (o tredici giorni più tardi nelle Chiese che seguono il calendario giuliano) e viene più correntemente chiamata Teofania. In questo giorno viene celebrato il battesimo di Gesù nel Giordano, mentre la visita dei Magi, commemorata dai Cattolici di rito latino e da altre Chiese occidentali in una festa a sé, nelle chiese di rito bizantino viene celebrata il giorno stesso del Natale.

Teologia

Epifanio ci racconta il Battesimo di Gesù come la manifestazione della sua divinità:
« [...] Quando tutto il popolo si fu battezzato, venne anche Gesù e fu battezzato da Giovanni. E allorché uscì dall'acqua, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito Santo in forma di colomba che discendeva e penetrava in lui. E dai cieli venne una voce che disse: Tu sei il mio figlio diretto: in te mi sono compiaciuto. E poi ancora: Io oggi ti ho generato. E in quel momento una gran luce illuminò tutto il luogo. Vedendolo Giovanni gli disse: Tu chi sei? E di nuovo una luce dal cielo a lui: Questo è il mio figlio diletto in cui mi sono compiaciuto. Allora Giovanni gettandosi ai suoi piedi disse: Ti prego Signore, battezzami tu! Ma egli vi si oppose, dicendo: Lascia, perché così conviene si adempiscano le cose »
(Epifanio, Haer. XXX 13,7)
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Riguardo alla nascita di Gesù il testo dei Vangeli, come quello di tutte le altre opere di scrittori antichi, è il frutto di un lavoro storico, filologico e dottrinale che richiede delle scelte tra alternative differenti. Ad esempio Epifanio cita un passo del vangelo di Luca 3,22 diverso da quello riportato dalle attuali traduzioni della Bibbia; questa discrepanza è presente in vari codici, tra cui il codice Bezæ: le parole di Dio sono rese Σὺ εἶ ὁ υἱός μου ὁ ἀγαπητό,εγὼ σήμερον γεγέννηκά σε (su ei huios mou ho agapetos, ego semeron gegenneka se, Tu sei il mio figlio prediletto, in questo giorno ti ho generato) al posto di ἐν σοὶ εὐδόκησα (en soi eudokesa, in te mi sono compiaciuto).
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I Magi sono stati interpretati come Re Magi per l'influsso di Isaia 60,3, e sono stati attribuiti loro i loro nomi di Melchiorre (semitico), Gaspare (camitico) e Baldassarre (iafetico).
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Secondo il Vangelo di Matteo (2,2) i Magi (non precisati nel numero), guidati in Giudea da una stella (ἀστέρα, da ἀστήρ, stella od astro), portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come "re dei Giudei" (Mt 2,2: βασιλεὺς τῶν Ἰουδαίων), oro (omaggio alla sua regalità), incenso (omaggio alla sua divinità) e mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice) e lo adorano.
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Con l'Epifania si celebra la prima manifestazione della divinità di Gesù all'intera umanità, con la visita solenne, l'offerta di doni altamente significativi e l'adorazione dei magi, autorevoli esponenti di un popolo totalmente estraneo al mondo ebraico e mediterraneo. Avvenimento di fondamentale importanza per la tradizione cristiana, che ha trovato riscontro in numerosissime opere d'arte.
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