sabato 21 aprile 2012


venerdì 13 aprile 2012


LA SANTA MESSA PER I MESSI
di APRILE e MAGGIO 2012

Giovedi, 05 aprile, Giovedi Santo
Giovedi, 12 aprile, Per tutte l'anime
Giovedi, 19 aprile, Memoriale x J. M. Conceicao
Giovedi, 26 aprile, Memoriale x Luigi Foggetti

Giovedi, 03 maggio, Memoriale per Maria Jose e Joao Trovasos
Giovedi, 10 maggio, Preside Padre Maurizio
Giovedi, 15 maggio, Festa de la Ascenzione
Giovedi, 24 maggio, Preside Padre Maurizio
Giovedi, 31 maggio, Preside Padre Maurizio.

CALENDARIO dei SANTI per APRILE
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1º aprile: San Venanzio e Sant'Ugo di Grenoble (vescovo)
2 aprile: San Francesco di Paola
3 aprile: San Luigi Scrosoppi e San Riccardo di Chichester
4 aprile: sant'Isidoro (vescovo e dottore della Chiesa)
5 aprile: San Vincenzo Ferrer (sacerdote)
6 aprile: Santa Prudence e beato Michele Rua
7 aprile: San Giovanni Battista de La Salle
8 aprile: san Dionigi di Corinto e Santa Giulia Billiart
9 aprile: Santa Casilda da Toledo
10 aprile: Beato Antonio Neyrot (martire) e San Ezechiele
11 aprile: San Stanislao
12 aprile: San Giulio I Papa e San Zeno vescovo
13 aprile: San Martino I (papa del VII secolo)
14 aprile: San Raoul e Santa Liduina
15 aprile: San Telmo
16 aprile: Santa Bernadetta Soubirous
17 aprile: Sant'Elia e Beato Arcangelo di Gubbio
18 aprile: San Calogero
19 aprile: Sant'Ermogene
20 aprile: San Teodoro Trichinas e Santa Sara di Antiochia
21 aprile: Sant'Anselmo di Canterbury e Santa Sara
22 aprile: San Sotero (papa del II secolo) e San Teodoro di Sikion
23 aprile: San Giorgio e Sant'Adalberto
24 aprile: San Fedele di Sigmaringa (sacerdote e martire)
25 aprile: San Marco Evangelista - Festa
26 aprile: San Marcellino, Santa Hope e Sant'Anacleto
27 aprile: Nostra Signora di Montserrat e Santa Zita vergine
28 aprile: San Pietro Chanel, San Luigi Maria Grignion de Montfort
29 aprile: Santa Antonella
30 aprile: San Pio V (papa del XVI secolo)
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domenica 8 aprile 2012


Afrikaans: geseënde Paasfees
Albanian: gëzuar Pashkët
Arabic: فِصْح سعيد
Basque: ondo izan Bazko garaian
Breton: Pask Seder
Bulgarian: честит Великден
Chinese (Cantonese): 復活節快樂 
Chinese (Mandarin): 復活節快樂 
Catalan: bona Pasqua
Cornish: Pask Lowen
Croatian: Sretan Uskrs
Czech: Veselé Velikonoce
Danish: God Påske
Dutch: Vrolijk Pasen / Zalige paasdagen
Esperanto: Feliĉan Paskon
Estonian: Häid lihavõttepühi
Finnish: hyvää pääsiäistä
Flemish: zalig Pasen
French: joyeuses Pâques
Gaelic: (Irish) Cáisc Shona Dhuit/Dhaoibh
Beannachtaí: na Cásca
Gaelic (Manx): Caisht sonney dhyt
Gaelic (Scottish): a' Chàisg sona
Galician: boas Pascuas
German: frohe Ostern
Greek: Καλό Πάσχα
Hebrew: חג פסחא שמח
Hindi: īsṭar maṅgalamay ho
Hungarian: kellemes Húsvéti Ünnepeket
Icelandic: gledilega paska
Indonesian: Selamat Paskah
Italian: buona Pasqua
Japanese: イースターおめでとう
Korean :행복한 부활절이 되시길
Latin: prospera Pascha sit
Latvian: priecīgas Lieldienas
Lithuanian: su Šventom Velykom
Maltese: L-Għid it-tajjeb
Norwegian: god påske
Persian/Farsi: عيد پاک مبارک
Polish: Wesołych Świąt Wielkanocnych
Portuguese: Feliz Páscoa
Punjabi: īsṭar khuśyāṅvālā hove
Romanian: Paşte fericit
Russian: с праздником Пасхи
Serbian: срећан Ускрс
Sicilian: bona Pasqua
Slovak: milostiplné prežitie Veľkonočných sviatkov
Slovenian: Vesele velikonočne praznike
Spanish: felices Pascuas
Swahili: heri kwa sikukuu ya Pasaka
Swedish :glad Påsk
Tagalog: maligayang pasko ng pagkabuhay
Thai: สุขสันต์วันอีสเตอร์
Turkish: paskalya bayramınız kutlu olsun
Ukranian: З Великодніми святами
Volapük: lesustanazäli yofik
Welsh: Pasg Hapus
Yoruba: Eku odun ajinde.

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lunedì 2 aprile 2012



Il Triduo pasquale è il tempo centrale dell'anno liturgico di forma ordinaria. Esso celebra gli eventi del Mistero pasquale di Gesù Cristo, ossia l'istituzione dell'Eucarestia, del sacerdozio ministeriale e del comandamento dell'amore fraterno, e la passione, morte, discesa agli inferi, la resurrezione e l'apparizione ai discepoli di Emmaus.
Nei testi liturgici sono quattro le sue denominazioni per esteso:
  • Santissimo Triduo del Cristo crocifisso, sepolto e risorto;
  • Sacro Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore;
  • Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto;
  • Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore.
Comunemente viene chiamato anche Triduo santo o Triduo sacro: a volte nell'uso di queste due espressioni esiste anche l'abitudine di premettere l'aggettivo al sostantivo. Più semplicemente, quando non vi è possibilità di fraintendimenti si fa riferimento, come nel resto della presente voce, al Triduo pasquale con la sola parola Triduo, che significa tres dies ossia tre giorni, anche se la detta parola, intesa in senso assoluto, è inadatta ad indicare il triduo pasquale perché troppo generica.

 

Collocazione del Triduo

Il Triduo si trova collocato tra la Quaresima e il Tempo pasquale: si tratta di tre tempi liturgici distinti, per cui il Triduo pasquale non fa parte né della Quaresima né del Tempo pasquale.
Nonostante la chiara distinzione liturgica, i tre tempi sono tematicamente congiunti poiché la Quaresima è la preparazione al Triduo, ed il Tempo pasquale è l'esplicazione dei misteri celebrati nel Triduo.

Nell'ultima partizione della Quaresima, ossia il periodo liturgico di Passione, si innesta la celebrazione della Settimana santa che si conclude contestualmente alla conclusione del sabato santo, ossia nell'ambito del Triduo. La Settimana Santa è, quindi, una temporalità tematica che viene meglio definita quale unità liturgica a motivo del suo inizio nel tempo liturgico della quaresima e della sua fine nel tempo liturgico del triduo.

La Quaresima cessa prima che inizi il Triduo e tale passaggio avviene nell'ambito dello stesso giorno liturgico del giovedì santo.

Il Triduo, invece, cessa dopo che è iniziato il tempo pasquale e tale passaggio avviene nell'ambito dello stesso giorno liturgico della domenica di Pasqua che, quindi, è l'unico giorno liturgico che fa parte quasi contestualmente di due tempi liturgici: in parte del triduo, e per intero del tempo pasquale.

Composizione del Triduo 

Allo stato delle norme liturgiche, il Triduo ha una durata temporale equivalente a tre giorni ma esso non corrisponde esattamente a tre giorni poiché si dispiega in quattro giorni solennissimi, ossia:
  • nel giovedì Santo;
  • nel venerdì della Passione del Signore detto anche e più comunemente venerdì Santo, in cui ricorre la Giornata per i Luoghi Santi conosciuta anche con la denominazione di Giornata mondiale per la Terra Santa;
  • nel sabato Santo, e
  • nella domenica di Pasqua.
Di questi quattro giorni, in realtà, solo il venerdì ed il sabato santi fanno parte interamente del triduo in quanto il giovedì santo e la domenica di Pasqua non ne fanno parte interamente: precisamente, il Triduo ha inizio con la Celebrazione vespertina del giovedì Santo e si conclude con la celebrazione vespertina della domenica di Pasqua comprese. Da ciò si evince che la durata temporale effettiva del triduo corrisponde all'incirca a 72 ore, ossia l'equivalente orario di tre giorni: non ostante si dispieghi in quattro giorni, questo tempo liturgico continua ad essere chiamato correttamente con un nome che fa riferimento alla sua durata, ossia tre giorni.

La ragione per cui questo tempo liturgico venne chiamato Triduo risiede, però, nel diverso computo del giorno come effettuato dai cristiani dei primi secoli in continuazione della tradizione biblica per la quale il giorno veniva computato non dalla mezzanotte alla mezzanotte successiva ma dal calar del sole al successivo calar del sole, ossia dal momento vespertino al successivo momento vespertino: in quest'ottica il triduo corrispondeva esattamente a tre giorni anche se la durata dello stesso era identica sia complessiavamente sia nei termini di inizio e fine con quella del triduo attuale per cui, essendo stata la durata del triduo sempre la stessa, è cambiato solo il modo di computare l'inizio e la fine del giorno, e tale cambio di computo ha fatto si che il triduo un tempo corrispondesse a tre giorni mentre ora si dispiega in quattro giorni.

Celebrazioni 

Le celebrazioni principali del Triduo sono:
  • la Celebrazione della Passione del Signore del Venerdì Santo che solo da coloro che non vi partecipano è sostituita con la celebrazione dei Vespri del Venerdì Santo;
  • la Veglia Pasquale, centro del Triduo, officiata nella sera e/o notte tra il sabato e la Domenica di Pasqua, e che sostituisce la Compieta del sabato Santo e tiene il posto dell'Ufficio delle Letture della domenica di Pasqua, fermo restando che la Compieta ed l'Ufficio delle Letture vengono separatamente recitati solo da coloro che non partecipano alla Veglia;
  • la Celebrazione delle Lodi nella Domenica di Pasqua;
  • la Messa del giorno della Domenica di Pasqua, e
  • la Celebrazione Vespertina della Domenica di Pasqua, che consiste o nella sola celebrazione della Messa Vespertina, o nella sola celebrazione dei Vespri, o nella celebrazione di entrambe le azioni liturgiche sia in forma separata che unita.
Di queste celebrazioni, le prime tre sono le celebrazioni peculiari del triduo: le Chiese cristiane desiderano ardentemente che i fedeli partecipino, se possono, sia alle celebrazioni peculiari poiché esse sono il nucleo più profondo della liturgia della Chiesa e perciò sono più importanti delle altre devozioni che pure si accompagnano alla liturgia in questi giorni come le processioni e le Via Crucis, sia alle altre celebrazioni principali in ragione dell'obbligo celebrativo per le lodi, del precetto per la messa di Pasqua, che è anche soddisfatto dalla partecipazione alla Veglia pasquale, e dell'importanza pastorale della celebrazione vespertina di Pasqua.

Caratteristica delle celebrazioni peculiari è che sono organizzate come se fossero un'unica celebrazione liturgica: infatti la Messa in Cena Domini non termina con il saluto, la benedizione ed il congedo, bensì in silenzio; l'azione liturgica del venerdì non comincia con il Segno della Croce ed il saluto ma in silenzio e termina anch'essa senza saluto, con la benedizione invocata ma non impartita e senza congedo e in silenzio; infine la solenne veglia pasquale comincia in silenzio, cui segue il saluto preceduto dal segno di croce e termina finalmente con il saluto, la benedizione ed il congedo finali.

Dal Gloria della messa del giovedì a quello della Veglia, esclusi, le campane devono stare in liturgico silenzio; anticamente anche gli strumenti musicali dovevano tacere in questo spazio temporale per meglio esprimere il senso penitenziale proprio di questi giorni; per questo molte composizioni di autori antichi per il venerdì Santo furono scritte per solo coro. Oggi tuttavia è permesso l'uso degli strumenti musicali durante tale spazio temporale anche se solo per sostenere il canto.

Nelle chiese non parrocchiali possono essere officiate le celebrazioni liturgiche del Triduo purché le stesse siano limitate ai soli casi di necessità riconosciuti dall'Ordinario in modo che i Presbiteri possano porsi a servizio della comunità parrocchiale per qualunque esigenza pastorale come, a solo titolo esemplificativo, la concelebrazione delle azioni liturgiche o l'amministrazione del Sacramento della Riconciliazione. Se nelle Chiese non parrocchiali, limitrofe alla Cattedrale, viene officiata qualche celebrazione liturgica principale del Triduo, ciò avvenga non negli stessi orari in cui celebra il Vescovo.

Nel Triduo sono proibite tutte le Messe dei defunti, comprese le esequiali: in realtà la proibizione si estende anche alle intere giornate del giovedì Santo e della domenica di Resurrezione. Eventuali esequie si celebrano senza solennità, mediante le apposite forme rituali che non prevedono la liturgia eucaristica, ed in orario separato dalle azioni liturgiche proprie di questi giorni, specialmente quelle del Triduo.