lunedì 30 gennaio 2012



LA BENEDIZIONE DELLA GOLA
NELLA FESTIVITA DI
SAN BIAGIO.

Chiesa di San Biagio.

San Biagio, o San Biagio di Sebaste (III secolo), è stato un medico, vescovo e santo armeno.

Vessuto tra il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia (Asia Minore) è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.

Era medico e venne nominato vescovo della sua città. A causa della sua fede venne imprigionato dai Romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana; per punizione fu straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lana. Morì decapitato.

San Biagio muore martire tre anni dopo la concessione della libertà di culto nell'Impero Romano (313). Una motivazione plausibile sul suo martirio può essere trovata nel dissidio tra Costantino I e Licinio, i due imperatori-cognati (314), che portò a persecuzioni locali, con distruzione di chiese, condanne ai lavori forzati per i cristiani e condanne a morte per i vescovi.

Leggende: Reliquiario di san Biagio, inizio XVI secolo, chiesa di Lorenzo, Brescia.Gli sono stati attribuiti diversi miracoli, tra cui il salvataggio di un bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce.

Nella Basilica di San Biagio a Maratea, alla destra della Regia Cappella dedicata al santo, vi è la palla di ferro sparata dai cannoni francesi durante l'assedio del dicembre 1806; su questa palla di ferro, inesplosa, sono ben visibili delle impronte che, secondo la tradizione, sarebbero le dita della mano destra di san Biagio.

Relativamente alla sola esperienza della cittadina di Fiuggi, si narra che nel 1298 fece apparire delle finte fiamme sul paese, proprio mentre questi era in procinto di essere messo sotto assedio dalle truppe papali. La cittadina, che all'epoca si chiamava Anticoli di Campagna, era feudo dei Colonna che a loro volta erano in guerra con la nobile famiglia romana dei Cajetani. L'intenzione dei Cajetani era quella di attaccare il paese da due lati: dal basso scendendo dal castello di Monte Porciano e dall’alto, alle spalle di Fiuggi dalla parte di Torre Cajetani; in virtù di tale piano divisero le proprie forze. San Biagio avrebbe fatto apparire delle finte fiamme che indussero le truppe nemiche, che oramai si accingevano all'attacco, a pensare di essere state precedute dalle forze alleate. Di conseguenza mossero oltre, ritornando ai loro alloggiamenti. I fedeli il giorno successivo lo elessero patrono della città.

A ricordo di ciò persiste tuttora l'antica tradizione paesana di bruciare grandi cataste di legna di forma piramidale, denominate stuzze, a ricordo dell'"apparizione". Tale manifestazione avviene la sera del 2 febbraio di ogni anno nella piazza più alta del paese (p.za Trento e Trieste), dinnanzi al Municipio.

Tradizioni. Nella città di Milano, dove il culto di san Biagio è molto vivo, è tradizione mangiare insieme in famiglia ciò che è rimasto del panettone natalizio. In questo giorno si vendono a poco prezzo i cosiddetti panettoni di san Biagio, gli ultimi rimasti dal periodo festivo.

Nella frazione di Lanzara, dove il 3 febbraio si festeggia il santo con una festa che richiama a se più di 30000 fedeli, è tradizione mangiare la famosa "Polpetta di S.Biagio", e, per tener viva questa tradizione, nel periodo della festa viene fatta la "Sagra della Polpetta", tra le più longeve dell'Agro Nocerino Sarnese.

San Biagio si festeggia il 3 febbraio anche ad Acquaviva Collecroce, paese di origine croata, in provincia di Campobasso. Durante la celebrazione liturgica si benedicono le gole dei fedeli. Anticamente con l'olio benedetto, ora mediante due candele incrociate. Per l'occorrenza si preparano le "Pandiçe" (pane di San Biagio) e dei dolci di forma circolare chiamati "Colaci". La Parrocchia conserva una pregevole tela del '500 raffigurante il martirio di San Biagio; una Reliquia donata al popolo verso la metà del '700 e un'artistica statua in cartapesta del 1886 dello scultore sordomuto Gabriele Falcucci di Atessa.

Si festeggia San Biagio anche a Cessalto, in provincia di Treviso. Si racconta che il Santo salvò un bambino da morte sicura per aver ingoiato una lisca di pesce. Invocato il Santo, il bambino sputò la lisca di pesce e si salvò.

Il 3 febbraio a Lettomanoppello (Pe) si celebra la festa liturgica di San Biagio, nell'occasione durante la celebrazione eucaristica il parroco, oltre a benedire la gola dei fedeli con due candele incrociate, benedice, come da secolare tradizione, i "tarallucci di San Biagio" che sono dei dolci a forma di piccola ciambella impastati con semini di anice. I tarallucci poi vengono riportati a casa e donati a parenti ed amici che dopo averli baciati ne mangiano per ingraziarsi la protezione di San Biagio, particolarmente a protezione della gola e dai mali di stagione.

San Biagio patrono [modifica]I fedeli si rivolgono a san Biagio, nella sua qualità di medico, anche per la cura dei mali fisici e in particolare per la guarigione dalle malattie della gola: è tra i quattordici santi ausiliatori. Durante la sua celebrazione liturgica, in molte chiese i sacerdoti benedicono le gole dei fedeli accostando ad esse due candele; per questo è anche patrono degli specialisti otorinolaringoiatri.
LA SANTA MESSA PER I MESSI
DI FEBBRAIO e MARZO 2012



Giovedi, 2 di febbraio, Memoriale x Gilberto Palmieri
Giovedi, 2 di febbraio, Benedizione della Gola dopo Messa
Giovedi, 9 di febbraio, Memoriale x Bill Mc Murtry
Giovedi, 16 di febbraio, Preside Padre Maurizio
Giovedi, 23 di febbraio, Preside Padre Maurizio

Giovedi, 01 di marzo, Memoriale x Jose M. Conceicao
Giovedi, 08 di marzo, Preside Padre Filippo
Giovedi, 15 di marzo, Preside Padre Michele
Giovedi, 22 di marzo, Memoriale x Jose M. Conceicao
Giovedi, 29 di marzo, Memoriale x Oindina Oliveira

domenica 15 gennaio 2012

SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L' UNITA DEI CRISTIANI
15 - 22 di gennaio 2012.

La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani è un'iniziativa internazionale di preghiera ecumenica cristiana che si celebra ogni anno tra il 18 e il 25 gennaio. Di fatto è un ottavario, cioè dura otto giorni.

Da sempre le diverse confessioni hanno pregato per l’unità, ma separatamente. In particolare verso la fine del settecento e nel corso del’ottocento si svilupparono diverse iniziative di preghiera con questa intenzione, specialmente in area protestante e anglicana. Inizialmente furono guardate con sospetto, se non proibite, dall’autorità cattolica romana.

Il primo Ottavario, in forma simile all’attuale, nacque su iniziativa di due ministri in relazione epistolare tra loro: l’inglese Spencer Jones, anglicano, e l’americano Paul James Francis Wattson, episcopaliano (anglicano americano). Nell’anno 1907, il rev. Jones suggerì l’istituzione, per il 29 giugno di ogni anno, di una giornata di preghiera per il ritorno degli anglicani, e di tutti gli altri cristiani, all’unità con la Sede Romana. L’anno seguente Wattson ampliò l’idea, proponendola in forma di un'ottava allo scopo di domandare a Dio "il ritorno di tutte le altre pecore all’ovile di Pietro, l’unico pastore". È precisamente a questo anno (1908) che viene fatta risalire convenzionalmente la nascita ufficiale dell’attuale settimana.

Wattson decise di iniziare l’ottavario il giorno della Festa della Confessione di Pietro (variante protestante dell’antica festa della Cattedra di San Pietro), e di concluderlo con la festa della Conversione di san Paolo. Da allora queste due date (18 e 25 gennaio) segnano l’inizio e la fine dell’Ottavario nell’emisfero settentrionale.

In ambito cattolico romano l’iniziativa fu esplicitamente approvata da diversi pontefici (Pio X, Benedetto XV) ma non come preghiera comune con gli altri cristiani.

In ambito anglicano e protestante, il movimento ecumenico Faith and Order (Fede e Costituzione) nel 1926 propose a sua volta un ottavario che iniziasse però la domenica di Pentecoste (tradizionalmente considerata la commemorazione della fondazione della chiesa di Cristo). Oggi questo periodo è adottato in molti paesi dell’emisfero meridionale, in cui gennaio è tempo di ferie.


Evoluzione [modifica]Una profonda evoluzione dello spirito di questo ottavario è dovuta all’abate francese Paul-Irénée Couturier (1881-1953), che è considerato “il padre dell’ecumenismo spirituale”. A partire dal 1933 egli dedicò tutte le sue energie a rivitalizzare l’Ottavario, conferendogli uno spirito diverso da quello di padre Wattson. Inizialmente ne fece un triduo, per poi riportarlo nel 1934 alla durata e al periodo proposti da Wattson. Qualche anno più tardi il nome divenne "Settimana universale di preghiera per l’unità dei cristiani".

A quei tempi in ambito cattolico lo spirito della preghiera era quello del ritorno dei fratelli separati nell’alveo della Chiesa di Roma. La principale innovazione di Couturier fu quella di orientarla invece alla richiesta di riconciliazione reciproca tra tutti i battezzati nella fede cristiana, per camminare verso l’unità "che Dio vorrà, con i mezzi che Egli vorrà", nella convinzione che “non si prega per la conversione ad una chiesa, ma per una conversione a Cristo”.

Questo nuovo spirito consentì così ad altri cristiani con visioni diverse da quelle di Roma di unirsi alla preghiera e l’iniziativa fu accolta da più confessioni, tanto che nel 1941, il movimento Faith and Order cambiò

giovedì 5 gennaio 2012

LA SANTA MESSA PER I MESSI
DI GENNAIO e FEBBRAIO 2012



Giovedi, 05 di gennaio, Memoriale x Manuel Melo
Giovedi, 12 di gennaio, Per tutte l'anime. Albertina Esteves
Giovedi, 19 di gennaio, Memoriale x J. Manuel Conceicao
Giovedi, 26 di gennaio, Per tutte l'anime. Albertina Esteves 

Giovedi, 2 di febbraio, Memoriale x Gilberto Palmieri
Giovedi, 9 di febbraio, Memoriale x Marie. I. de Souza
Giovedi, 16 di febbraio, Preside Padre Maurizio
Giovedi, 23 di febbraio, Preside Padre Maurizio

lunedì 2 gennaio 2012

CHE E L'EPIFANIA?


Epifania del Signore

Avvenimento celebrato Visita dei Magi
Feste correlate Battesimo di Gesù, Natale
Tradizioni profane Tradizione della Befana, scambio di doni

L'Epifania od anche Epifania del Signore, nel linguaggio contemporaneo, è una festa cristiana celebrata il 6 gennaio, cioè dodici giorni dopo il Natale. Nei Paesi in cui non è festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l'8 gennaio. L'Epifania è con l'Ascensione, la Pentecoste ed il Natale una delle massime solennità che la Chiesa celebra, inferiori di grado solo alla Pasqua.Il termine epifania deriva dal greco antico, verbo ἐπιφάινω, epifàino (che significa "mi rendo manifesto") e dal discendente sostantivo femminile ἐπιφάνεια, epifanèia (che può significare manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina). In San Giovanni Crisostomo 'Eπιφάνια assume la valenza ulteriore di "Natività di Cristo". Al termine principale Epifania si associano termini derivati come per esempio l'aggettivo epifanico ed i sinonimi anzidetti.

Cenni storici. Il termine ἐπιφάνεια veniva utilizzato dai greci per indicare l'azione o la manifestazione di una divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc.).

Pala dell'altare maggiore della chiesa parrocchiale di Ortisei consacrata alla epifania e a San Ulderico vescovo. Dipinto di Josef Moroder-Lusenberg del 1880 caNel III secolo i cristiani iniziarono a commemorare, con il termine Epifania, le manifestazioni divine (come i miracoli, i segni, le visioni, ecc.) di Gesù. In particolare, tra queste manifestazioni si sono sottolineate: l'adorazione da parte dei Re Magi, il battesimo di Gesù ed il primo miracolo avvenuto a Cana. Oggi con questo termine si intende, invece, la prima manifestazione pubblica della divinità, con la visita dei Magi (sacerdoti astronomi Persiani) al bambinello Gesù.

Nel mondo ortodosso, alcuni usano il termine Epifania per indicare la festa che cade sempre il 6 gennaio (o tredici giorni più tardi nelle Chiese che seguono il calendario giuliano) e viene più correntemente chiamata Teofania. In questo giorno viene celebrato il battesimo di Gesù nel Giordano, mentre la visita dei Magi, commemorata dai Cattolici di rito latino e da altre Chiese occidentali in una festa a sé, nelle chiese di rito bizantino viene celebrata il giorno stesso del Natale.

Teologia Epifanio ci racconta il Battesimo di Gesù come la manifestazione della sua divinità:

« ... Quando tutto il popolo si fu battezzato, venne anche Gesù e fu battezzato da Giovanni. E allorché uscì dall'acqua, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito Santo in forma di colomba che discendeva e penetrava in lui. E dai cieli venne una voce che disse: Tu sei il mio figlio diretto: in te mi sono compiaciuto. E poi ancora: Io oggi ti ho generato. E in quel momento una gran luce illuminò tutto il luogo. Vedendolo Giovanni gli disse: Tu chi sei? E di nuovo una luce dal cielo a lui: Questo è il mio figlio diletto in cui mi sono compiaciuto. Allora Giovanni gettandosi ai suoi piedi disse: Ti prego Signore, battezzami tu! Ma egli vi si oppose, dicendo: Lascia, perché così conviene si adempiscano le cose » (Epifanio, Haer. XXX 13,7)

Riguardo alla nascita di Gesù il testo dei Vangeli, come quello di tutte le altre opere di scrittori antichi, è il frutto di un lavoro storico, filologico e dottrinale che richiede delle scelte tra alternative differenti. Ad esempio Epifanio cita un passo del vangelo di Luca 3,22 diverso da quello riportato dalle attuali traduzioni della Bibbia; questa discrepanza è presente in vari codici, tra cui il codice Bezæ: le parole di Dio sono rese σὺ εἶ ὁ υἱὸς μου ὁ ἀγαπητὸς, εγὼ σήμερον γεγέννεκα σε (su ei huios mou ho agapetos, ego semeron gegenneka se, Tu sei il mio figlio prediletto, in questo giorno ti ho generato) al posto di ἐν σοὶ εὐδόκησα (en soi eudokesa, in te mi sono compiaciuto).

I Magi sono stati interpretati come Re Magi per l'influsso di Isaia 60,3, e sono stati attribuiti loro i loro nomi di Melchiorre (semitico), Gaspare (camitico) e Baldassarre (iafetico).

Secondo il Vangelo di Matteo (2,2) i Magi (non precisati nel numero), guidati in Giudea da una stella (αστερα, da ἀστήρ, stella od astro), portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come "re dei Giudei" (Mt 2,2: βασιλευς των ιουδαιων), oro (omaggio alla sua regalità), incenso (omaggio alla sua divinità) e mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice) e lo adorano.

Con l'Epifania si celebra la prima manifestazione della divinità di Gesù all'intera umanità, con la visita solenne, l'offerta di doni altamente significativi e l'adorazione dei magi, autorevoli esponenti di un popolo totalmente estraneo al mondo ebraico e mediterraneo. Avvenimento di fondamentale importanza per la tradizione cristiana, che ha trovato riscontro in numerosissime opere d'arte.